GIORNATE DIFFICILI – Pochi giorni fa mi è capitato di partecipare ad una riunione con alcune persone “importanti” un po’ attempate. Mi presento come direttore marketing di una azienda che si occupa di digital marketing. La parola “digital” a quel punto nella loro mente si è associata ad un altro termine “informatica”. Quindi mi sono trasformato nella loro mente in uno sviluppatore. La riunione è andata avanti con frasi del tipo “Lasciamo ai tecnici come lei la questione…” Mi sono detto: “Che faccio? Fermo la riunione e gli spiego cosa faccio?” Alla fine ho desistito e ho capito che il divario tra il percepito, le conoscenze che avevano e il mio mondo non fosse colmabile così facilmente.
Ho soprasseduto e ho portato a casa come potevo la riunione.
LA GHIGLIOTTINA – Questo evento mi ha fatto riflettere su un equivoco che quotidianamente vedo e vivo. La gente, e parlo di persone di business, spesso fa questa associazione: marketing = comunicazione che è come dire: rivoluzione francese = ghigliottina. La Ghigliottina è la rappresentazione più viva e iconografica di cosa sia successo a partire dal 1789 in Francia. Un eccezionale strumento di comunicazione e di affermazione di una idea. Ma il vero valore della rivoluzione francese è la “Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino” e il suffragio universale. Ritornando a noi la comunicazione è la ghigliottina del marketing. E’ lo strumento con cui raccontare e affermare le proprie idee e principi, ma sono proprio questi ultimi due termini il cuore del mio lavoro.
Ma quale è il mio suffragio universale?
IL PROFITTO – Le idee e principi nel mondo delle aziende si traducono nel “valore”. La definizione migliore secondo me del termine marketing è di Philip Kotler, uno dei padri e dei teorici di questa disciplina, che lo definisce: “Marketing is the science and art of exploring, creating, and delivering value to satisfy the needs of a target market at a profit”. La parola magica è profitto che rappresenta il valore per una azienda e quindi per la proprietà transitiva : MARKETING = PROFITTO. Chiaramente sto semplificando e soprattutto tralascio alcuni valori fondamentali delle aziende come la reputazione, la storia, l’identità ma come mi ha detto poco tempo fa un grandissimo imprenditore alla fin fine i risultati che contano sono quelli nell’ultima riga in basso a destra.
Lo so, questo fa perdere un po’ di quell’aurea di romanticismo che c’era intorno al mio lavoro.
IL VALORE – Lo scopo del marketing è proprio questo generare profitto per la propria azienda. A questo punto fatevi una domanda la comunicazione da sola genera profitto? Sapete quanti soldi ho visto spendere e purtroppo ho speso in comunicazione che poi non ha portato alcun ritorno? Quante volte è capitato nella vostra azienda? Ecco perchè il marketing non è solo comunicazione ed ecco perchè spesso questo misunderstanding genera aspettative disattese. Per quanto rumorosa e leggendaria non è la ghigliottina che ha fatto la rivoluzione. Cosa ha reso differenti i Giacobini da un gruppo di pazzoidi stragisti? Lasciando questo esempio paradossale, e tornando ai giorni nostri, ritengo sia diventato fondamentale per ogni azienda minimizzare gli sforzi e massimizzare i risultati, lo so mi piace vincere facile, ma per farlo dobbiamo capire cosa davvero debba fare il marketing per le aziende e come possa essere il motore della rivoluzione e solo a questo punto guidare la mano del boia.
Detto questo rimane ancora tutto da dimostrare…
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